In un periodo difficile e complicato come quello che stiamo vivendo, l’allenamento “home-made” per combattere la sedentarietà a cui ci costringono le nuove restrizioni è all’ordine del giorno. Lo si considera molto utile per restare in forma e per bruciare grassi e calorie, ma qual è il rovescio della medaglia? In quali errori potremmo incorrere nello svolgere allenamenti “fai-da-te”?
Il fenomeno del sovrallenamento può essere sicuramente uno di questi. Esso si verifica per lo più nei casi in cui l’atleta sottopone il proprio corpo – non adeguatamente o sufficientemente allenato o preparato – ad un eccessivo sforzo durante l’attività fisica. L’eccessiva voglia di fare, tentare di superare i propri limiti o semplicemente esagerare con l’intensità dell’allenamento sono alcune delle cause che possono indurre l’atleta a svolgere più esercizio fisico del dovuto.
Come risolvere o comunque limitare questo problema, nel caso in cui si verifichi, dunque? Una soluzione immediata potrebbe essere modificare il proprio programma di allenamento: riducendo o ridistribuendo in maniera più equilibrata la frequenza di allenamento, il volume e l’intensità dello sforzo. Se si cercano invece soluzioni o cause più “radicate” all’interno del proprio stile di vita, non si deve sottovalutare lo stress quotidiano: tentare, perciò, di individuare quali possano essere le cause scatenanti.
Tuttavia, è ritenuto molto importante e di fondamentale importanza un processo di prevenzione del sovrallenamento. Pertanto, il consiglio che viene indicato è quello di supportare la fase di recupero post-allenamento con supplementi specifici: a partire dai più specifici anti-cortisolo e anti-catabolici, fino ad arrivare ai più comuni antiossidanti, adattogeni e prodotti rinvigorenti.
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